Lago
Malawi, coste rocciose, ambiente di transizione
Il
lago Malawi, o Niassa, come una volta era chiamato, nono al
mondo per estensione, è lungo 600 km, largo fino ad 87
e con una profondità massima di 758 m, con una superficie
di 31.000 km2. Lungo le sue sponde si affacciano tre stati:
a sud ed ad ovest il Malawi, di cui fanno parte anche le grandi
isole Likoma e Chizumulu, a nord est la Tanzania, ad est il
Mozambico. Come nel caso del lago Tanganica, anch'esso di forma
allungata, si tratta di un lago formatosi a causa di movimenti
sismici e vulcanici, nella cosiddetta Rift Valley. Le sue dimensioni
sono aumentate nel corso della sua storia geologica recente,
essendo il livello dell'acqua, rispetto a 25.000 anni fa, aumentato
di oltre 400 m. Le sue coste possono essere rocciose, sabbiose
o ciottolose, con un livello delle acque che varia anche di
due metri fra la stagione secca e quella delle piogge. Nonostante
circa il 70% delle coste, e quindi dei fondali ad esse prospicienti,
siano sabbiosi, sono quelle rocciose (5% delle complessive)
e ciottolose a fornire la gran parte delle specie più
conosciute dai ciclidofili. Essendo posto ai tropici, la circolazione
verticale dell'acqua di questo lago è molto limitata,
poiché la temperatura di quella superficiale non è
mai abbastanza fredda da permettergli di affondare (nella stagione
estiva il vento porta tale temperatura al massimo a circa 20°
C), rimescolandosi con quella profonda. Per questo motivo al
di sotto dei 200 m di profondità la vita è possibile
solo per microrganismi anaerobici. Il pH dell'acqua è
in tutto il lago spostato verso valori da moderatamente a molto
alcalini (7,5-8,5), secondo la profondità. Più
alto in superficie, dove l'anidride carbonica presente tende
ad essere eliminata dal rimescolamento delle acque, più
basso in profondità. Il contenuto di sali presenti nell'acqua,
misurato in microsiemens dalla conducibilità è
però inferiore a quello ad esempio del lago Tanganica,
oscillando tra 200 e 260. La temperatura è in genere
compresa fra i 23 e i 28° C, con punte massime di 30°
C nella stagione delle piogge (novembre-aprile) e di 20°
C, come abbiamo già visto, in quella estiva, quando soffia
costantemente il vento chiamato dagli indigeni Mbewa. L'acqua
nelle zone rocciose è generalmente limpida, mentre lo
è meno in quelle dove prevale la sabbia o il fango, con
valori, influenzati anche dalle precipitazioni e dalla stagione,
che possono variare da1-2 m ad oltre 20 di visibilità.
L'ittiofauna del lago è, infatti, principalmente composta
di Ciclidi, con oltre 500 specie endemiche, raggruppate in 49
generi. Tale ricchezza ha fatto sì che, lungo le suo
spende nascesse il primo parco naturale d'acqua dolce del mondo,
il Lake Malawi National Park, costituito nel 1980 a Monkey Bay,
lungo le coste meridionali per proteggere questo straordinario
esempio di biodiversità acquatica.
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L'ambiente
di transizione
Lungo le coste rocciose, a profondità in genere comprese
fra i 10 e i 20 m, le rocce e i sassi sono frammiste a sabbia,
in quello che è noto come biotopo "intermedio"
o "di transizione". Lo stesso tipo di ambiente si
ritrova a profondità minori, in quei tratti costieri
dove le rocce si alternano alla sabbia. In tale biotopo vivono
un gran numero di Ciclidi Utaka, un termine usato dai pescatori
locali indicare i pesci che catturano in acque libere con una
particolare rete circolare. Al contrario, infatti, della maggioranza
degli altri Ciclidi, che passano la loro vita strettamente legati
al fondo, gli Utaka popolano la colonna d'acqua antistante le
formazioni rocciose, avvicinandovisi solo per scopi riproduttivi.
Fra le specie di Utaka caratteristiche di questo biotopo vi
sono alcuni degli appartenenti ai generi Copadichromis,
Nyassachromis, Protomelas e Otopharynx.
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Nello
stesso ambiente vivono i Ciclidi del genere Aulonocara,
conosciuti come "i pavoni del Malawi", per i colori
accesi delle loro livree (in particolare di quelle dei maschi).
Nella fascia litorale dell'ambiente di transizione è poi
possibile trovare numerose specie di Ciclidi Mbuna, appartenenti
ai generi Metriaclima (ex Pseudotropheus), Pseudotropheus,
Tropheops, Labidochromis e Melanochromis.
Fra i ciclidi predatori piscivori è si possono citare gli
appartenenti ai generi Sciaenochromis, Mylochromis,
Naevochromis, Nimbochromis e Hemitaeniochromis.
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Caratteristiche
fisiche e chimiche: L'acqua, a 15-20 m di profondità,
è generalmente limpida. Il fondo costituito da sabbia
fine, interrotto da scogli e rocce di varie dimensioni,
che formano anfratti e piccole grotte dal fondo sabbioso.
L'acqua del Lago Malawi ha caratteristiche piuttosto particolari,
anche se non "estreme" come quella del vicino
Tanganica. Esse si possono riassumere in una durezza totale
piuttosto bassa (4-6° GH), KH >10°, un pH alcalino
(7,7-8,8), una conduttività di 210-260 microSiemens,
nitrati e nitriti assenti e una temperatura compresa fra
24 e 29° C.
Piante
acquatiche e palustri (di interesse acquariofilo):
Vallisneria
spiralis (nella foto in basso),
Ceratophyllum demersum.
Pesci (di interesse acquariofilo): Copadichromis
sp. "verduyni dwarf ", Chilotilapia rhoadesii,
Copadichromis
azureus, C. likomae, C. borleyi, Nimbochromis
venustus, N. polystigma, Protomelas annectens,
P. fenestratus, Otopharynx sp., O. heterodon,
Aulonocara auditor, A.
jacobfreibergi, A. stuartgranti (sinonimo
di A. hansbaenschi), A.
baenschi, A. heseri, A. ethelwynnae,
A. saulosi, A. kandeense, Metriaclima sp.,
M. phaeos, M. bentos, Pseudotropheus heteropictus,
P. elongatus, Tropheops romandi, T. microstoma,
Labidochromis flavigulis, L. shiranus, Melanochromis
simulans, M. lepiododaptes, Sciaenochromis
fryeri, Mylochromis formosus, Naevochromis
chrysogaster, Hemitaeniochromis urotaenia, H.
spiroleptus.
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Un
acquario "Malawi, ambiente di transizione"
Per ricostruire in acquario l'ambiente di transizione è
necessario disporre di una vasca di almeno 200 l, meglio se
300. L'arredamento che meglio riproduce questo biotopo è
rappresentato da una "scogliera" di rocce sovrapposte,
a ricoprire l'intera parete posteriore della vasca (foto in
alto), disposte in modo da creare il maggior numero possibile
di rifugi e nascondigli, ma anche più territori visivamente
separati. Questo aiuterà a smorzare l'aggressività
dei maschi delle varie specie, che è piuttosto sviluppata.
Fondamentale è, ovviamente, è la presenza di
uno spesso strato di fondo costituito da sabbia fine, al di
sopra del quale i pesci trascorreranno buona parte della loro
giornata. E' utile anche predisporre angoli sabbiosi nascosti,
dove molte specie deporranno le proprie uova. Pur essendo
raramente presenti nei biotopi naturali, alcuni piccoli gruppi
di piante come Vallisneria spiralis e Ceratophyllum
demersum, possono essere sistemate fra i sassi nella parte
posteriore della vasca. Un altro dato peculiare del biotopo
popolato da questi pesci è il movimento e la purezza
dell'acqua. E' quindi necessario fornire l'acquario di un
efficiente e sovradimensionato impianto di filtraggio biologico
o addirittura di un filtro percolatore e, nel caso di vasche
di grandi dimensioni, di una o più pompe di movimento.
Importanti sono anche frequenti lavaggi dei materiali pre-filtranti
presenti nel filtro (procedura che abbatte la carica batterica
in sospensione) e cambi parziali di almeno il 15% della capienza
totale ogni settimana. L'illuminazione può essere fornite
da lampade fluorescenti di tipo Sun-Light (10.000° K),
che producono una luce particolarmente bianca e simile a quella
riscontrabile nelle limpide acque del Malawi.
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Eventualmente si possono accoppiare con una di tipo "attinico"
a luce blu, che oltre a simulare, opportunamente timerizzata,
l'effetto alba-tramonto, esalterà le tonalità
blu dei bellissimi Ciclidi caratteristici di questo biotopo.
I valori dell'acqua sono quelli indicati parlando del ambiente
naturale, che in acquario possono facilmente essere riprodotti
utilizzando di appositi sali in commercio, che vanno miscelati
ad acqua di osmosi, ottenendo un effetto di tampone sul pH,
nonché la giusta proporzione di elementi presenti in
soluzione in natura.
Piante: Vallisneria spiralis (10 piantine negli
spazi fra le rocce), Ceratophyllum
demersum (5-6 steli, a formare dei ciuffi fra le rocce)
Pesci: Copadichromis azureus (2 coppie), Protomelas
annectens (1 coppia), Aulonocara jacobfreibergi (2
coppie), A. baenschi (1 coppia)
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