Re di triglie, comune in tutto il Mediterraneo, nell'Atlantico orientale dal Marocco al Golfo di Guinea, comprese le isole Azzorre. Nel periodo invernale vive su fondali fangosi fino a 200 m di profondità mentre nel periodo estivo risale verso la superficie, fino a 4-5 m di profondità, frequentando ambienti rocciosi con grotte e anfratti, anche di origine artificiale. Comune nelle zone di avangrotta, presso le barriere frangiflutti e nei porti. Si nutre di piccoli vermi, pesci e crostacei. Gli adulti possono raggiungere i 15 cm di lunghezza e la vita media dura circa 3 anni. Gli occhi sono molto grandi e percorsi da due bande orizzontali più chiare; la colorazione è arancione intenso, con una macchia scura alla base della pinna caudale, può variare con l'umore dell'animale o con l'arrivo della notte: quando un individuo si irrita o viene catturato, si assiste a un temporaneo sbiadimento. È tipico trovare i re di triglie riuniti in gruppi numerosi di individui, in prevalenza femmine (tre-quattro volte più numerose), nascosti in piccole grotte, dove possono nuotare anche con il ventre rivolto verso la volta superiore della cavità. Spesso scelgono la loro tana assieme a uno o più grossi Cerianthus, assieme ai quali sfruttano come risorsa alimentare gli sciami di crostacei misidacei. Tra giugno e ottobre, negli ambienti rocciosi meno profondi avviene l'accoppiamento, al termine di un rituale di corteggiamento durante il quale il maschio e la femmina, tremando leggermente, girano a lungo uno attorno all'altra. Fatto raro tra i pesci ossei la fecondazione è interna, anche se manca un vero e proprio organo adibito alla copula e vengono utilizzate le pinne pelviche di entrambi gli individui. Dopo la deposizione il maschio prende in bocca le uova (circa 20.000) riunite in una palla di filamenti mucillaginosi; la cavità boccale dei maschi, comunque più grande rispetto a quella delle femmine è, in questo periodo, enormemente dilatata. Se vengono disturbati tendono a espellere le uova, senza recuperarle successivamente. L'incubazione dura solo 8 giorni durante i quali i maschi non si nutrono, poiché muovono in continuazione  le uova nella  bocca per ossigenarle;

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

in una stagione riproduttiva un maschio può praticare fino a 4 incubazioni boccali. Al momento della schiusa, che avviene sempre la notte, i piccoli avannotti sono lunghi circa due mm; non rientrano mai più in bocca al genitore. L'accrescimento è rapido e già nel mese di agosto si incontrano giovani di uno-due centimetri, raggruppati assieme agli adulti. I giovani sono più facili da catturare, ma molto più delicati. I re di triglie hanno un atteggiamento statico, muovendosi di rado e a piccoli scatti: questo determina una relativa facilità di cattura. Bisogna però usare il retino con estrema delicatezza, per non danneggiare l'epitelio del pesce e non "spaventarlo" troppo, ricordandoci che è una specie delicata e timorosa. Inoltre, bisogna riuscire a trovare tane sufficientemente grandi da permettere la manovra del retino. Anche il trasporto necessita di alcuni accorgimenti, riguardo al mantenimento di una temperatura sufficientemente bassa dell'acqua e a una buona ossigenazione. In acquari con condizioni chimico fisiche adeguate, le uniche accortezze da mantenere sono: creare rifugi e nascondigli, variare il cibo, sminuzzarlo e tenere conto del fatto che una volta sul fondo lo ignoreranno. Possono predare pesci piccoli ospitati nella vasca. Comune in commercio, necessita di refrigeratore.